In occasione di Light+Building di Francoforte, FontanaArte mette in scena l’ampliamento della collezione che completa il percorso creativo iniziato nel 2017.
Idee e soluzioni progettuali nascono attingendo dal DNA di FontanaArte che, da 85 anni, produce oggetti di illuminazione senza tempo indenni alle oscillazioni estetiche.
Equatore, di Gabriele e Oscar Buratti, nelle due nuance rosa/rame e fumè/cromo nero, archetipo della tradizionale abat-jour, ha una calotta di vetro che si illumina grazie a un disco centrale. Equatore acquisisce oggi una nuova dimensione ‘oversize’ nella versione a sospensione: 48cm dopo le precedenti versioni da 24 e 36. L’ambiente da domestico diventa pubblico, dal soggiorno si passa alla grande lounge, con nuove soluzioni e grazie alla tipologia di luce emessa: inclusiva e aperta.
Galerie di Federico Peri è una capsule di oggetti sofisticata in cui convivono in modo equilibrato materiali diversi e preziosi: la classicità del marmo, la profondità del vetro e la sensualità della pelle regalano un oggetto unico nel suo genere, lussuoso e di passaggio tra generazioni diverse. Nuova la sospensione, a quattro lanterne: luce intensamente calda sulle pareti, luce più bianca sul piano grazie al vetro bicolore, esterno bianco acidato, interno ambra.
IO+, nata dalla lampada IO da parete disegnata nel 2015 da Claesson Koivisto Rune, architetti che esprimono il gusto contemporaneo Nord Europeo accogliendo la sensibilità ed il lifestyle italiani. La nuova capsule di apparecchi da parete, tavolo e lettura hanno una sorgente luminosa riprogettata per rinascere più eclettica e flessibile. Oggetti estremamente funzionali grazie all’orientabilità della luce e scenografici grazie anche alle nuove finiture preziose come il metallo a specchio e brunito.
Nel corso degli anni il catalogo FontanaArte ha raccolto i prodotti di designer di grande cultura progettuale. Le visioni espresse durante la direzione artistica di Gio Ponti e Pietro Chiesa, di Max Ingrand o di Gae Aulenti hanno preso corpo nel contributo dei molti designer, interpreti del proprio tempo, che hanno partecipato al disegno dei prodotti FontanaArte nel corso di più di ottant’anni. Ecco allora Bilia di Gio Ponti (1932), Naska (1933) in finitura oro, Fontana di Max Ingrand (1954), Uovo (1972), Nobi di Metis Lighting (1992) diventate a Led. Come Luminator di Pietro Chiesa (1932) nei colori bianco e blu, Giova di Gae Aulenti con una nuova base dorata da unire al vetro grigio pulegoso, come da scuola di Murano.
La nuova direzione artistica di Francesco Librizzi è impegnata a reimmaginare FontanaArte nel dialogo con i maestri e la tradizione del bel disegno italiano, lavorando sulla soglia tra ciò che è contemporaneo e ciò che interpreta la storia, tra innovazione tecnologica e chiarezza di espressione “per indagare le possibilità di una bellezza senza tempo”, anche nello spazio progettato per Light+Building.